Biennale d’Arte di Bukhara – L’anima antica che dialoga con il presente
Art & Craft ma anche una straordinaria promozione territoriale. Un evento imperdibile quindi per il Fondo Villani Scarpellini.
Prima Biennale d’Arte di Bukara, in Uzbekistan, città che molti definiscono la più antica del mondo. Qui l’arte non è semplice ornamento, ma una lingua viva che racconta secoli di saperi, mani, e gesti tramandati. Ma anche un perfettamente riuscito appuntamento per promuovere una destinazione che vuole essere meta turistica.
La Biennale si presenta come un appuntamento inaspettato e affascinante, capace di intrecciare la dimensione del craft con quella dell’arte contemporanea. Le ceramiche e i tessuti — protagonisti assoluti — diventano narrazione visiva di una tradizione che non si limita al passato, ma si rinnova con energia e curiosità. Ogni oggetto esposto parla di identità e memoria, ma anche di una modernità che scalpita tra le antiche mura della città.
Camminando tra i monumenti perfettamente conservati, le superfici decorate di mosaici, maioliche e terrecotte sembrano rispondere ai ricami e ai motivi tessili degli artisti contemporanei. È un dialogo armonioso tra pietra e filo, tra pigmento e tessuto, tra storia e visione.
Bukara si rivela così un luogo simbolico per riflettere sul valore dell’art & craft: un territorio dove il sapere manuale incontra la ricerca artistica, dove la bellezza nasce dall’incontro tra tradizione e futuro.
Un evento che merita di essere ricordato — e che ci invita, ancora una volta, a riconoscere nell’artigianato artistico non solo un linguaggio estetico, ma una forma di resistenza culturale, poetica e umana. E al contempo ci rende lampante come un evento artistico, molto ben organizzato, è uno straordinario volano per la crescita turistica. Elementi cari al nostro Fondo.
photocredit: Il giornale dell’arte

